Il mondo è pieno zeppo di persone ricche di idee ma che faticano a passare dal pensiero all’azione.
Quando si approcciano alla realtà c’è qualcosa che li allontana dal raggiungimento dei loro obiettivi.
La realtà lì spaventa e così tornano a pensare nel confort della loro vecchia identità. Queste persone sono deboli nell’agire.
Il nome da dare a questo problema è il seguente: mancanza di radicamento.
Un problema di energia.
Il radicamento è una delle tre energie fondamentali che costituiscono l’energia universale del potere.
Senza potere le idee non si materializzano, l’amore non si difende e sogni è meglio non averne.
Il radicamento è la prima energia che aiuto a sviluppare ai miei allievi per vari motivi:
Chi è radicato non conosce la fretta. Nelle profondità della terrà non c’è paura di perdere niente e nessuno.
Sulla terra non esiste il bisogno di piacere o di approvazione: l’unico vero bisogno è il radicamento in sé stessi.
I Metodi che utilizzano i miei studenti per sviluppare questa energia sono il diario strategico e uno stile di Yoga Marziale.
Perché marziale?
Oggi molte pose di yoga come la posizione del loto (Padmasana) tagliano il contatto con il suolo per favorire l’espansione e l’esperienze fuori dal corpo a spese della terra.
Questi stile “ascetici” spingono le persone verso il misticismo e le indeboliscono.
Meccanismo spiegato più che bene nei libri di Master del pe.
Nelle arti marziali invece nulla è a spese del radicamento. La terra viene profondamente rispettata perché fonte di silenzio, forza fisica e stabilità.
Lo yoga è una ottima idea ma solo se fatto con criterio.
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